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Biografia

 
CHRISTOPH HAAS
UN MUSICISTA DEDICATO AL RITMO E ALLE PERCUSSIONI

Dopo una carriera come batterista di musica rock e jazz Christoph Haas è andato alla ricerca delle radici del ritmo e delle origini della musica. Ha studiato in Africa, India, America Latina e in Sud Italia.

Al centro del suo lavoro artistico vi sono dunque gli strumenti a percussione arcaici: archi, tamburi, gong, maracas. Strumenti, questi, utilizzati fin dai tempi in cui la musica era parte integrante delle esperienze spirituali.

Con grande sensibilità Christoph Haas si muove liberamente e con disinvoltura fra le differenti culture musicali, dalla tradizione occidentale deriva la sua voglia creativa di sperimentare. Il suo modo di creare una musica così impulsiva e dinamica riflette il contatto intenso con l'uomo che celebra il suo legame con tutto che pulsa in musica e danza.

Christoph Haas ha collaborato con i clarinettisti Giora Feidmann e Nikola Lutz, il violinista Paul Giger e l'arpista Rüdiger Opperman, i chitarristi Marcello Peghin e Dieter Fischer, i sassofonisti Gert Anklam e Enzo Favata, i flautisti Gabriele Dalferth e Susanne Schietzel-Mittelstraß, il I percussionisti Njamy Sitson, Uwe Kühner e Thomas Eyison e molti altri meravigliosi musicisti. Ha pubblicato numerosi CD come solista, con la "Banda Maracatù" e nell'Ensemble Cosmedin con la cantante Stephanie Haas.

 
ALCUNE RECENSIONI

"Christoph Haas, che dopo aver militato come batterista in numerosi gruppi tedeschi di jazz e rock da ormai vent'anni insegue le radici del ritmo su qualunque strumento possibile - tamburi e congas, maracas e berimbao, bodhràn e bendir - e in qualsiasi anfratto del globo queste si annidino: in Africa e in Brasile, in India e Italia del sud. Per riproporle, poi, in concerti e seminari aperti a centinaia di persone: principianti, soprattutto, ma anche impeccabili professionisti."               (Roberto Gatti, "Espresso")

"Di origini tedesche e curriculum multietnico, il percussionista Christoph Haas è considerato tra i musicisti più originali del panorama musicale internazionale. Famoso per la sua capacità di scandagliare le potenzialità ritmiche e melodiche di percussioni arcaiche ed essenziali, Christoph Haas propone performance soliste di grande coinvolgimento, grazie alla ricerca di combinazioni sonore tecnicamente sofisticate, ma fluide e naturali." (Corriere della Sera)

"Un ponte tra le culture native e la sensibilità dell'Occidente. Un concerto a metà strada fra spettacolo e rituale." (La Repubblica)

"Serata alla ricerca dell'uomo perduto con Christoph Haas, ricercatore appassionato e musicista virtuoso, famoso nel mondo per le sue percussioni arcaiche ed essenziali, ma nel contempo magicamente colorite e melodiche. E sul palco, in questa solo-performance, Haas non é solo: echi di millenni lo avvicineranno a tutta l`umanità." (L'Avvenire)

"Christoph Haas, stregone dei tamburi e di arcaici strumenti a corda, sicuramente tra le personalità più interessanti della scena europea." (L'Unione Sarda)

”Il Ritmo è una sorta di formula universale,  una lingua comune a tutti i popoli. E il lavoro di Christoph Haas ne è una dimostrazione. Trae spunto dal materiale sonoro proveniente dall’ambiente arabo - africano, dall’India e dal Sud America . Su questo materiale improvvisa , danzando e cantando. Si ha l’impressione che riesca a trasmettere al tamburo la capacità di respirare, e che anch’esso si metta a cantare.La sua musica è chiara e piena di sentimento. Possiede forza rituale. E’ ricca nella semplicità. Emana un’energia originaria e vitale. Aumenta di intensità in modo impercettibile per fermarsi e restare delicatamente sospesa, raggiungendo una sorta di trance poetica. Incanta e risveglia i sensi. E’ natura che respira e fonte di stimoli complessi, che fanno emergere anche l’eroticità del tamburo. Egli è lo sciamano sorridente e conoscitore, che si copre  talvolta il viso con il tamburo, trasformandolo in una maschera che ci parla degli antenati del mondo. Ci propone i tamburi a cornice in tutta la loro ricchezza, cogliendone sia la  virtuosità e intensità ritmiche,  sia la straordinaria  pienezza del suono  che, partendo da singole ”note” raggiunge  ”accordi” ricchi di sovratoni, o si estende fino all’intensa compattezza ed arcaicità di un gong.” (Hansdieter Werner, GEA)

”Semplicemente complesso.” (Stuttgarter Zeitung)

 

II ritmo dell'architettura

"Per i Pitagorici la proporzione l a 2 rappresentava il rapporto numerico e armonico perfetto. Musicalmente questo rapporto corrisponde all'intervallo di un'ottava, e ritmicamente al tempo doppio. La Chiesa Rotonda di San Bernardino, quell'edificio neorinascimentale nato dall'ereditä architettonica grecoromana del tempio rotondo e ispirata alle costruzioni a pianta circolare del famoso architetto italiano Palladio, presenta tali proporzioni perfette. Ad accorgersene e stato il musicista di fama internazionale Christoph Haas, da sempre interessato a coniugare musica e architettura, due arti strettamente collegate. Germanico di Stoccarda, il percussionista cresciuto ascoltando Bach e iniziato fin dalla tenera età alla musica classica, si e imbattuto nella chiesa. Dopo aver "studiato" e ripreso nei dettagli per una settimana intera nell'estate 2002, l'acustica e l'architettura dell'edificio sacro con l'aiuto di un tecnico del suono e di un cineoperatore, l'artista ha creato musiche e immagini (in DVD), che tematizzano questo rapporto tra numero e forma, tra spazio e musica. "Diapason", cosi e intitolata l'opera firmata da Haas, significa emblematicamente "attraverso tutto" ed e l'espressione usata dagli antichi greci per designare l'ottava musicale. «Ho creato la musica che "racconta" questo spazio», ha spiegato il musicista in conferenza stampa a San Bernardino. La musica, certo, può essere recepita a due livelli: a un primo stadio, ascoltata anche da chi non e esperto, piace oppure non; in seguito può essere capita, con implicazioni suoi rapporti, in questo caso con le proporzioni spaziali."
   Giornale del Popolo, 6.8.04